Religiosità
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 839
Non era mai stato un uomo molto religioso; erano passati anni interi senza che mettesse piede in chiesa; e non era neppure superstizioso, sebbene semplice di cuore; e benché lontano dagli uomini e dalle cose del mondo, si sentiva sempre attaccato a questi uomini e a queste cose come la foglia della cima dell'albero alla più nascosta radice dell'albero stesso.
p. 845
- È questo, che noi ci dimentichiamo di Dio e che dobbiamo morire. Marianna, figlia mia, ascoltami: mi pare d'essere davanti alla morte e di parlarti libero delle cose terrene: ascolta, Marianna, non rovinare due cristiani.
p. 871
Il prete sedeva in mezzo a loro; era il solo che di tanto in tanto si permettesse di dire qualche parola, ma tosto la sua voce si sperdeva nel silenzio degli altri. C'era del resto qualche cosa di religioso in quella cena, in quel cerchio di persone piegate ciascuna sul proprio affanno, ma legate da un pensiero comune: tacere. E tacevano, e pareva facessero la comunione prima di prepararsi ad assistere al mistero della morte di un uomo.
Milano, Feltrinelli, 1961
Il disertore
Giuseppe Desś
p. 245
Non pregava mai di non morire, pregava di non morire di quel male.
p. 251
Poi recitava le preghiere della notte, che erano preghiere tradizionali, ma erano anche un colloquio con se stessa.