Modi di dire
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 73
Zio Portolu, la vecchia volpe, vedeva benissimo lo stato d'animo e di corpo del figliolo, senza riuscire a indovinarne la causa, e se ne accorava, e sgridava acerbamente Elias nei pochi momenti che restavano insieme.
p. 74
- Se stai male, cúrati o muori; io non voglio vedere gente debole attorno a me, voglio vedere dei leoni, voglio veder delle aquile, e tu sei una lucertola.
p. 79
- Lo vedete su bellu mannu, il fiorellino di casa nostra, che voleva morire proprio il giorno in cui suo fratello si sposava? Son cose da farsi queste? Eh, ma io ti ho veduto sulle pietre, l'altra sera, e dissi fra me: «il colombo vuole ammalarsi». Poi andiamo, lo troviamo lì sotto quell'albero, come morto, e lo dobbiamo portar qui sopra un carro. Se son cose da farsi!
p. 85
Ecco che perché sei innamorato di una donna che non puoi possedere, che non hai voluto possedere, ecco che vuoi diventare un cattivo sacerdote, mentre potresti essere un uomo abile al bene. Aquile, bisogna essere, non tordi, Elias: ha ragione padre tuo!
p. 86
Andiamo, zio Martinu: sono stordito come una pecora matta.