Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 318
Ecco perché non mi potevi vedere... E anche quel giorno, quando tu sei tornato da Nuoro, ed io ti ho raccontato quell'orribile fatto... anche quel giorno tu non hai voluto sentirmi, ed io non ho saputo parlare...
p. 327
Una cosa la tratteneva ancora; il fermo proposito di condurre suo fratello a far visita al malato; ma il Commissario era restio, aveva paura di fare un atto grave, quasi compromettente, contrario ai principii d'imparzialità assoluta che si era imposto nell'andar a governare un paese di puntigli come Oronou.
p. 346
E sognò un orribile sogno: Columba stesa sul carro nuziale, quello che trasportava le sue robe da Oronou a Tibi (le corna dei buoi erano coperte di foglie e di fiori come rami a primavera) Columba che ritornava verso il paese natìo, dopo il suo viaggio fatale, già stanca e muta ancor prima di esser giunta alla sua casa nuova: e lo sposo che, tolto dalla bisaccia e indossato di nuovo il suo vestito da vedovo, seguiva il carro nuziale trasformato in carro funebre...
p. 347
Quanti ricordi lungo la via, attraverso le brughiere dei monti di Lula, attraverso le macchie che lo avevano veduto fanciullo in groppa al cavallo del nonno, poi adolescente selvaggio, poi sposo accompagnato dalla sposa, anima lucente e inflessibile come l'acciaio; poi uomo incalzato dalle passioni più violente, l'odio, la sete di vendetta che spesso prende l'apparenza di sete di giustizia, eroe errante, cacciatore e selvaggina al tempo stesso, cuore d'aquila che sfugge al nemico, occhio d'avvoltoio che lo cerca... e adesso vecchio che aveva sepolto le sue passioni inutili e
pericolose come il mendicante ladro aveva sepolto il tesoro rubato...
p. 352
- E perché non se ne viene a star qui?
- Eh, come si fa? Il marito sta là. Ebbene, pare che nei primi giorni ella piangesse:
Zuampredu le domandò che cosa desiderava, e lei gli chiese: «non ti sarebbe possibile andarcene a stare a Oronou? Ho sempre pensiero del nonno».