Modi di dire
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 22
- Sicuro che sono allegro. Cosa ne dici, tu? Non devo essere allegro? Non lo vedi il colombo? È ritornato al nido. È bianco come un giglio. E belle storie ne sa raccontare, ora. Arrita Scada, sentito hai? Siamo una famiglia, una casa di uomini, noi: e diglielo a tua figlia, che essa sposerà un fiore, non una immondezza.
p. 24
- Basta, ora è tutto passato: ora i tuoi figli sembrano davvero dei colombi, come dice Berte tuo marito. Basta che fra loro regni sempre la concordia, l'amore...
p. 31
- Siamo tutti uomini, - concludeva filosoficamente, con accento persuasivo, - uomini voi e noi, e bisogna compatirci a vicenda. Oggi voi avete le spade e rappresentate il Re, che il diavolo lo fugga, ma domani? Ebbene, domani può darsi che rappresentiate un corno, e può darsi che zio Portolu allora vi sia utile. Perché io sono di buon cuore, ah, questo può dirvelo tutto il paese; come zio Berte ce ne son pochi. Ma anche i figli miei son di buon cuore; hanno il cuore come colombi.
p. 39
- Non temer nessuno tu, figlia mia, colomba mia, non aver paura di nessuno: c'è zio Portolu qui, e se non basta zio Portolu, c'è anche la sua leppa.
p. 40
Questa ragazza, questa colomba, mi è stata consegnata da sua madre, una colomba vedova. «Arrita Scada», le dissi io, «sta tranquilla, la colomba non avrà danno alcuno in mani mie. Io la difenderò anche contro il figlio mio, Pietro d'oro, nonché contro gli altri nibbi ed avvoltoi.»