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Religiosità

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Elias Portolu

Grazia Deledda

p. 67
Il sole era tramontato, e i boschi e le lontananze tacevano sotto il cielo tutto roseo, d'un roseo denso quasi violaceo; tutta la tanca, le macchie lucenti, l'erba immobile, le roccie e l'acqua riflettevano quella calda luminosità di rosa peonia: era una pace quasi religiosa, come di chiesa illuminata dai ceri accesi.

colori, flora e fauna, religiosità

p. 79
Che Elias doveva migliorare ella lo sapeva: credendo ch'egli avesse «preso qualche spavento» gli aveva preparato e fatto bere un'acqua speciale, poi gli aveva appeso al collo una medaglia santa, aveva acceso la lampada a San Francesco, e infine aveva pronunziato le parole verdi, scongiuro per sapere se il malato doveva vivere o morire. Le parole verdi avevan risposto ch'egli doveva vivere; San Francesco sia lodato e Dio sia benedetto in tutte le sue sante volontà.

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p. 84
- La vocazione ce l'ho e ce l'avevo. Mi è venuta da ragazzo e poi mi è ritornata quando ero in quel luogo. E non pensate, zio Martinu, che se mi faccio prete, ciò sia per poltroneria, per guadagnare, per viver bene, come tanti altri. È perché credo in Dio e voglio vincer le tentazioni del mondo.
- Non basta, Elias Portolu. L'uomo che si fa sacerdote non deve respingere solo il male, ma fare il bene. Deve vivere tutto per gli altri, deve, in una parola, farsi prete per gli altri e non per sé. Mentre tu ti fai prete per te solo, per salvar l'anima tua, non quella degli altri. Pensaci bene, Elias Portolu: ragione ho, sì o no?

religiosità

p. 105
- Il demonio! Il demonio!,- disse il vecchio alzando le spalle con disprezzo. - Tu ce l'hai col demonio! Sono stufo di sentirti parlare così. Chi è il demonio? Il demonio siamo noi.
- Voi non credete al demonio? E in Dio?
- Io non credo a nulla, Elias Portolu! Ma quando ho chiesto un consiglio l'ho seguìto, e quando ho chiesto un aiuto ho baciato la mano che me lo dava, non l'ho morsicata; che la vipera ti morsichi, Elias Portolu!

religiosità

p. 106
Ah. Elias Portolu, io non sono un sapiente; ma so che a ciascuno va messa la scarpa secondo il suo piede. Tu, che credi in Dio e nel demonio, sei venuto a chieder consiglio a me che credo solo nella forza dell'uomo; hai errato, ed ho errato anch'io dandoti dei consigli che non erano conformi alla tua indole: ecco fin dove arriva la mia sapienza, Elias! Ah, l'asino è più savio di me! Chi sa, ti dirò anch'io, che invece di giovarti, non ti abbia recato danno?

religiosità

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