Modi di dire
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 19
Ma quelli là, quei grandi ladri, altro che! Pigliano dei milioni, li nascondono, e poi quando escono di prigione diventano ricchissimi, vanno in carrozza e si divertono. Cosa siamo noi, Sardi asini, al loro confronto?
p. 20
- E poi Elias non l'avrebbe permesso; gli avrebbe rotto i denti con un pugno. Elias è un uomo: siamo uomini, noi, non siamo bambocci di formaggio fresco come i continentali, anche se essi sono guardiani di uomini.
p. 21
E zia Annedda versava da bere. In breve la cucina fu piena di gente; zio Portolu gridava incessantemente, facendo sapere a tutti che i suoi figli erano tre colombi, e avrebbe voluto trattenere a lungo tutta quella gente; ma Pietro smaniava di far conoscere ad Elias la sua fidanzata, e insisteva per uscire e condurlo con sé.
p. 21
- Tu non hai veduto nulla. Alla tua età io non avevo veduto nulla; ma ho veduto dopo e so cosa sono i signori, e cosa sono i continentali e cosa sono i Sardi. Tu sei un pulcino appena uscito dall'uovo.
- Altro che pulcino! - , mormorò Elias, sorridendo amaramente.
- Un gallo, piuttosto! - , disse Mattia.
E il Farre, con finezza:
- No, un uccellino...
- Uscito dalla gabbia!, esclamarono gli altri, ridendo.
p. 22
- Lo vedi?, - le gridò sul viso, - lo vedi, Arrita Scada! Il colombo è tornato al nido. Chi ci tocca, ora? Chi ci tocca? Dillo tu. Arrita Scada...