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Gente

Roma, Mondadori, 1945

Il diavolo fra i pastori

Francesco Fancello "Brundu"

p. 42
Quello che chiamavano il frate. Sicuro, il frate. Un vecchio pazzoide, sudicio, completamente sordo con occhi cisposi e bruciati. Misantropo, non usciva mai dal suo cubicolo, non usciva neppure per prendere una boccata d’aria, ed erano perfino obbligati a portargli la gavetta dentro la tana, perché non morisse di fame.

gente

p. 51
Fra i più eccitati era Peppinello, detto la Ballerina, un giovane pallido, magretto dalle mosse leziose. Aveva gli occhi ombraggiati da lunghe ciglia e dondolava la testa, lamentandosi con voce piagnucolante non si sa perché: “No Bibì, non lo fare, Bibì”.

gente

pp. 72-73
Sospingendo il suo mal congegnato trabiccolo, fra slittamenti e bordate, faceva il suo ingresso nella piazza Saturnino Bonagente. Era più ubriaco del solito, ma riuscì bene o male a raggiungere la facciata della casa comunale, infisse qualche chiodo nel muro e vi appiccò due o tra orologi grossi come cipolle, poi trasse dal sacco alcune spropositate coltella e si mise ad arrotarle d’impegno…. Alto, legnoso ma accesissimo in volto, di pel rosso che malgrado l’età si difendeva dalla canizie, con occhietti sfuggenti e maligni, Saturnino aveva un aspetto inquietante. Orologiaio ed arrotino a tempo perso, era circondato da un alone di pessima fama, quale uomo non di sfide ma di agguati. Dicevano che avesse sulla coscienza più di una pelle di cristiano, e che a lui ancora si rivolgesse chiunque cercasse un sicario.

colori, gente

p. 101
Il pomeriggio del giorno dopo si trovarono da zia Ziromina Anna Silano e Veronica Doneddu, sorella e cognata di Antonio e tre comari molto affezionate a casa Silano: Rosa Mereu, moglie di zio Maurizio Canu, donna prestante e di robustissimi polsi, Florentina Gessi, sempre preoccupata di tenere a posto il fazzoletto che le inguainava il capo e il viso, dando luce solo agli occhi e al naso, ed infine Filomena Boi, la madre del corpulento Pizzente Secchi, eccezionalmente piccola e dagli occhi di topo.

gente

p. 102
E tuttavia zia Ziromina non si dava per vinta e contava sugli sforzi riuniti delle sue amiche per avviare a miglior fine il negozio. Era donna di energia ostinata, che le si leggeva sul viso rugoso, dominato da un naso ricurvo sotto due occhi tondi ed arcigni.

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