Italia ed Europa
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
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Il quale [Amedeo VIII], oltre a varii altri acquisti, comprò dai Grigioni la Valle d’Ossola posta tra il San Gottardo e il Monte Rosa. E morto in seguito Ludovico, principe di Morea e d’Acaia, e signore di Piemonte, entrò in possesso di tutte le provincie piemontesi per dIritto di successione quale agnato. Come entrò in possesso della contea di Vercelli sino alle rive della Sesia, per cessione fattagliene dal genero Filippo Maria Visconti duca di Milano, al quale avea dato in isposa una sua figliuola.
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Io conobbi quest’angelica creatura, questa sublime donna tre anni ora sono al castello di Valgrisanche presso Aosta.
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La stessa sera il Duca Amedeo VIII di Savoia abbandonava la città di Vercelli, diretto alla volta di Torino. L’indomani all’alba anche la Baronessa Normand lasciava la sua Villa, diretta alla volta della città di Susa.
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Riunitasi la bella coppia, ch’era uscita divisa da Vercelli, nelle deliziose pianure del Monferrato, essa per la via di Nizza e di Alessandria della Paglia avea toccato Asti e Torino, sotto il nome di Conte e Contessa di Rho.
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In un decreto pontificio di Papa Innocenzio III, del 1202, si trovano già enumerate come dipendenti dell’Abate di San Michele delle Chiusa sulla vetta del Pirchiriano, centoquaranta chiese. E non già tutte del Piemonte e della Savoia, ma alcune anche di Lombardia, di Francia e persino di Gerona nella Spagna.