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Religiosità

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Elias Portolu

Grazia Deledda

p. 23
- Mio marito -, le disse, appena poté averla tutta a sé, - è troppo attaccato alle cose del mondo: non pensa affatto che il Signore ci ha dato i suoi beni, senza che noi li meritassimo, e che il Signore ce li può togliere da un momento all'altro.

religiosità

p. 24
- Voi avete ragione; io ho sperimentato la vita; non che meritassi la disgrazia che ho avuto, perché, voi lo sapete, io ero innocente, ma perché il Signore non paga il sabato. Sono stato cattivo figliolo, e Dio mi ha punito, mi ha fatto invecchiare innanzi tempo. I cattivi compagni mi avevano traviato, ed è perché praticavo con male compagnie che sono stato travolto in quella disgrazia.

religiosità

p. 26
Il Signore ha istituito il matrimonio perché si uniscano santamente un uomo e una donna, non già un ricco e una ricca, o un povero e una povera.

religiosità

p. 26
Eppure non sono mai stato ammalato; solo una volta ho avuto una colica tremenda, e mi pareva di morire, "Santu Franziscu mio", dissi allora, "fatemi uscire da quest'orrore, e la prima cosa che farò, tornando in libertà, sarà di venire alla vostra chiesa e portarvi un cero."
- Santu Franziscu bellu! -, esclamò zia Annedda, giungendo le mani. - Noi ci andremo, noi ci andremo, figlio mio! Che tu sii benedetto, tu ripiglierai le tue forze, non dubitarne. Noi andremo a far la novena a San Francesco: e Pietro verrà alla festa e porterà in groppa al suo cavallo la fidanzata.

lingua, religiosità

p. 28
Ci portavano sempre a messa, ci facevano confessare e comunicare spesso. Ah, laggiù si è buoni cristiani. Il cappellano era un santo uomo. Io gli dissi una volta, in confessione, che avevo studiato fino alla seconda ginnasiale, che poi mi ero fatto pastore, ma che molte volte mi ero pentito di non aver continuato a studiare. Allora egli mi regalò un libro, scritto da una parte in latino e dall'altra in italiano, il libro della Settimana santa. Io l'ho letto più di cento, che dico? più di mille volte: e l'ho portato qui, anche. Lo so leggere tanto in latino che in italiano». - Allora tu sei un sapientone! - Non quanto voi! Però ho il timore di Dio. - Ebbene, quando si teme Dio si è più sapienti dei re -, diceva zio Martinu.

istruzione, religiosità

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