Colori
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 96
Ne soleva servire Tonietta, che si aveva messo in capo un fazzolettino color rosa, del colore del suo viso.
p. 98
Ella era vestita in nero, pallida, smunta; era prostrata in terra cogli occhi rivolti in sù, e con le mani occupate a snocciolare i pater-nostri d'un rosario... [...] Considerai le sfere che con mirabile armonia ci roteano intorno intorno; esse si specchiano l'un l'altra, si sorridono a vicenda incessantemente; esse compiono que' giri che Dio segnò loro sull'infinito – esse non degenerano dalla maestà che sortirono... Considerai il sole, perennemente infuocato e smagliante di luce, che governa quei mondi che Dio a lui destinò soggetti; li riscalda col suo calore, l'illumina colla sua luce – e lo reputai orgoglioso della sua sorte.
p. 98
La terra che placida s'addormenta nell'inverno, che giuliva si risveglia in primavera, che bionda e ricca s'appresta nella state, e che deliziosa si rende in autunno.
p. 100
E la bambina sollevava la cerule pupilla al firmamento con tal'aria di pietà, con tale espressione di mestizia, che m'intenerì fino alle lacrime.
pp. 102-103
Era sull'imbrunire: in quell'ora le fanciulle e le servotte del paese scendevano alla fonte per attignere l'acqua della sera. Ognuna d'esse aveva la sua anfora alla romana, quale ritta in capo, o attraverso, o anche sui fianchi. Erano la maggior parte brune, però rubiconde, tozzute, e d'una vivacità impareggiabile. - I loro visi, comoche non artistici di lineamenti, avevano una dolce espressione di simpatia e d'amorevolezza. Tale ritraeva all'etiopo meglio che al caucaseo – con un paio d'occhi neri neri e irrequieti, con un labbro di cinabro, tumidetto e ardente, e coi pomelli delle gote tinti dal più bell'incarnato. Tal'altro, candido come neve, era ben profilato, e inspirava grazia e sentimento: avea gli occhi castani, i capelli biondi e ricciuti. - Ammiravasi in quelle gaie fanciulle tante altre vigorose bellezze, che solo si sviluppano sotto i cieli montanari, simili ai gigli della convalle. - V'è n'erano dalle forme tondeggianti – dai petti ricolmi – dai capelli corvini e voluminosi.