Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 195
Nelle sere precedenti le feste di Nuoro, le donne dunque si distraevano parlando della loro gita: anch'io provavo una smania febbrile e una sera senz'altro dopo aver rovesciato il lievito che la mia matrigna doveva versare sulla farina, inseguito dalle minaccie di lei mi avviai di corsa fuor del paese.
p. 196
Sentivo un odore di ginepro, vedevo all'orizzonte di qua e di là dal cono azzurro del Monte di Galtelli due lembi di mare che mi sembravano due occhi misteriosi, e mi sentivo libero nella notte come una lepre scappata dal laccio.
p. 196
Le pernici con le ali dorate dai primi raggi del sole svolazzavano d'albero in albero; montagne azzurre e rosee apparivano attraverso il bosco, all'orizzonte, e quelle d'Oliena biancheggiavano fantastiche come montagne di marmo.
p. 196
Cominciavo a disperarmi quando incontrai un vecchio pastore di Nuoro che cavalcava verso la Serra.
p. 197
Giunto a Nuoro stanco ma beato, incontrai una mia compaesana che mi diede un pezzo di torrone.