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Costumi

Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007

La bella di Cabras

Enrico Costa

p. 107
Donna Mariangiola, la secondogenita, aveva le stesse debolezze della madre in fatto di religione: sapeva a memoria la storia di tutti i santi e sante, tutte le vigilie comandate, tutte le feste, i tridui, le ottave, le novene, le quarantore; insomma tutta l'aritmetica religiosa cattolica. Lo stesso canonico poteva da lei prender lezione.

costumi, religiosità

p. 117
Ad Oristano – come in tutti i paesi cristiani – le veglie di San Giovanni sono aspettate con impazienza dalle ragazze. Nel campidano è molto in uso il nénneri, il fascio dei germi che diedero la semente dell'orzo e del frumento.

costumi, lingua, religiosità

pp. 186-187
Non è giusto che Sant'Eulalia superi Santa Cecilia, né che Sant'Anna sia da meno di San Giacomo o di Sant'Avendrace. Se la santa del quartiere dei Cavalieri suona l'organo, il santo degli inforna Cristi è un distinto Apostolo e le sante degli altri quartieri non inferiori a loro per meriti ed importanza. Altre feste popolari e chiassose sono a Cagliari quelle di San Giovanni e San Domenico a Villanova, l'Annunziata e San Michele a Stampace, il Cristo e la Grazia in Castello, San Pietro ed il Carmelo alla Marina.

costumi, religiosità

p. 187
San'Efisio è la festa più solenne e popolare della capitale dell'isola, e chiama da tutta la diocesi un numero considerevole di curiosi e di devoti, i quali danno alla feste una vivacità singolare

costumi, religiosità

p. 188
Perché ogni rivenditore si era fatto un dovere di adornare la propria bottega, o la propria baracca, con foglie d'alloro, pile di aranci e mazzi di fiori. […] mentre il mirto, simbolo dell'amore, faceva capolino dal ventre squarciato dei porcetti di latte [...] Su per le finestre ed i balconi, adorni di arazzi d'ogni colore, era un mondo di donne e di bambini, veri mazzi di fiori (con qualche foglia di malva, s'intende).

costumi, flora e fauna

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