Religiosità
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 217
Quando vieni qui fai come il leone, che si metteva la pelle dell'agnello; ma Dio ti castigherà.
p. 220
- Dio volendolo fra nove mesi: il giorno di San Francesco uscii in campagna, il giorno di San Francesco ritornerò all'ovile; ed egli mi ha sempre accompagnato in questi trent'anni, egli è stato il mio amico e il mio fratello, e mi ha sempre aiutato perché, ohé, intendiamoci, io gli ho chiesto sempre cose lecite; io vado tutti i mesi alla sua chiesa, eccola lì, la vedi? In mezzo al monte come un'agnella bianca, m'inginocchio davanti al recinto e domando quello che ho da domandare.
p. 233
- Morivano di vecchiaia! Quanti anni aveva Noè? E Giacobbe, ed Elia? Dillo tu, se lo sai. Arrivavano fino ai novecento anni. E dottori non ce n'erano. E certe malattie, inventate da loro, non si conoscevano, o si conoscevano col loro vero nome e si curavano; per esempio, la malattia di quello là... chi la conosceva?
p. 248
Egli legge nel suo libro e dice che Dio aiuta anche gli uccelli; ma è preoccupato, ve lo dico io! Sì, gli uccelli hanno le ali, e lui non ha neanche le gambe.
p. 262
Ma la voce cadenzata del mendicante risuonava nel silenzio del ciglione; pareva che le sue parole lente, staccate, cadessero sull'erba, mentre la vocina sonora di Pretu saliva e si sperdeva nell'aria serena.
- In nomen de su Babbu, de su Izu, de s'Ispiridu Santu, faghide sa caridade a custu poberu ezzu istorpiadu...