Italia ed Europa
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
p. 248
"Uno dei vostri fieri vecchi che combatté con Garibaldi le gloriose battaglie dell’indipendenza e sente oggi come allora la bellezza dell’ideale patrio vittorioso contro tutte le menzogne e tutti gli scorni, mi parlava or è qualche giorno le stesse parole che io parlo a voi".
p. 249
"La razza sarda, allora, rimane insignita di un difficile e raro onore".
"La Provvidenza Divina l’ha permesso".
"E ditemi, è ben la Brigata Sassari che raccoglie dell’elemento Sardo il fior fiore, la parte migliore, no?..."
"È la Sassari ch’io sappia".
"Non sapete però che nel continente di dove io sono venuto essa è stata salutata la brigata di ferro e che questo nome vuol esser mantenuto?..."
"Non me ne meraviglio, signore, se i soldati che la compongono sono di ferro. Comprende?".
p. 267
Non sono caduto, ed ora mi dispongo a ridonare alla giovinezza, alla fede, alla libertà che ha sapore di frutto italico, alla virtù di nostra razza che non traligna quel che esse m’hanno donato.
pp. 268-269
Dal molto sangue nobile, eroico, fecondo che fu sparso, l’Italia, ch’è la patria eterna ed indefessa e sarà un giorno Signora con tutto il dominio non soltanto morale che i fati le assegnano, l’Italia, dico, trarrà grande forza e grande audacia per riprendere ormai tutte le sue corone. Con la corona della Vittoria – e nessun’altra nazione vittoriosa potrebbe a Lei contendere il primato e l’onore – ha ben diritto a tutte le altre corone. Lo sai, lo sappiamo e ne siamo supremamente orgogliosi, tutti lo sanno – fratelli, amici, nemici interni e nemici esterni – tutti, tutti: se nazione vi fu, in quest’immane conflagrazione sanguinosa, che portò salute al mondo, allo spirito, all’idea, alla giustizia e ringagliardì i muscoli alla vittoria latina e le impennò le ali innanzi che suonasse l’ora dell’armistizio, questa nazione è l’Italia. Le sorelle Latine contribuirono; Lei fu conduttrice. Le sorelle Latine furono ben eroiche; Lei fu tra tutte la più eroica. Le sorelle Latine subirono una dolorosa croce; Lei sotto la sua croce fu più volte per morire, esausta e straziata, e con essa salì tutto il Calvario e solo quand’ebbe toccato quella cima che non pare possa essere affrontata da forze umane trovò la gloria che cercava. Quand’ebbe la sua salvezza, furon salve le sorelle e fu salvo il mondo. Ma salvatrice rimane l’Italia, e Lei sola. Ecco perchè gli Italiani d’oggi vogliono sia issata alla cima più alta la loro bandiera lacera e splendente.
p. 270
Egli è attualmente decorato anche di una medaglia d’argento al valor militare; ha due distintivi per ferite e quello di mutilato per la gravissima ferita riportata nel combattimento del 19 agosto 1917 a Raccogliano Biglia, la quale lo rese permanentemente invalido.