Italia ed Europa
Roma, Maglione e Strini, 1923
La razza. Frammento di recentissima storia
Romolo Riccardo Lecis
p. 141
L’ala della gloria d’Italia ti protegge?! Lo credo! Lo credo! Ti proteggerà per salvarti nei pericoli.
pp. 159-160
E mi batto, con soldati che sono di ferro (quasi tutti figli di Sardegna) contro reparti di Austriaci assai più numerosi dei nostri.
p. 162
In mezzo ai Sardi non mancano i fratelli del Lazio, degli Abruzzi, della Calabria. Una quarta parte della compagnia è costituita da elemento non isolano. Ma vanno posti tutti a uno stesso livello per merito. Ci saranno per l’ultimo fatto d’arme molte ricompense al valore, e i sardi non saranno posti in bando&helli
p. 167
Tutti gli ufficiali ammirano il valore e l’abnegazione del soldato sardo; io faccio del mio possibile perché questa stima si accresca sempre più.
pp. 245-246
"A me pare che sulle alte montagne, sulle vette gelate, fra ogni più triste disagio, essi pensino sempre le montagne della loro Sardegna, e che in questo pensiero essi, dico, debbano struggersi di un infinito amore per la patria stessa!
Io ho la certezza, infine, che non ci sarà tra i Sardi – se sarà necessario – uno solo che esiti a sagrificare la giovinezza e ogni cosa più supremamente diletta per le sorti della grande causa…
Il fatto si è che qui in Sardegna, nella forte e bella terra d’Abruzzo, nella severa Calabria, nell’altra grande isola sorella, anche, (e con questo non escludo che i combattenti d’Italia tutti, di qualunque altra plaga, di qualunque regione veramente italica possano gareggiare in eroismo ed in bravura) ci si nutre dell’onore come del pane. Sia ringraziato Iddio che ha voluto preservare da qualsiasi contatto corruttore questo tesoro morale!".