Lingua
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 204
Un cavaliere chiuso entro una nera armadura e con la celata sul viso la contempla immobile.
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
pp. 8-9
Eppure, o romita Verginella, tu t'assidi là dimenticata, e non hai chi ti tolga dall'oblio, cui t'hanno ingiustamente consacrata.
p. 9
Egli ti condurrà lo Sposo che aspetti tremante e bella e con lungo desio.
p. 14
Costei era nativa di Aritzo della non lontana Barbagia.
p. 14
Erano abiti semplici dell'antica impronta, che sembravano di gente uscita appena dalla vita silvestre delle boscaglie. Due falde di panno rustico e rinterzate sui fianchi si strettamente, da durar fatica nel camminare: e sul capo, a guisa di morione, un cappuccio di saia bruna, che gira sotto il mento, ove s'inganghera, e lascia cadere due faldoni sul petto, mentre scende di dietro in una specie di gronda lungo il collo, le spalle sino alle reni.