Costumi
Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
p. 73
I loro gemiti commossero tutto il paese. La loro casetta era assediata dalle visite delle comari e dei vicini che esortavano alla rassegnazione ed al coraggio quei quattro disgraziati. Il focolare rimase spento per due giorni – com'è usanza nei paesi sardi, quando la morte ha visitato una casa – ed i parenti e gli amici avevano pensato a provvedere il pranzo e la cena in quei giorni di pianto e la cena in quei giorni di lutto. Si sperava ancora in un errore, in una falsa notizia. Forse la donna era stata veduta e salvata da qualche pietoso; forse era stata ricoverata in qualche capanna... […] Zio Antonio Maria non sapeva darsi pace; imperoché amava molto la sua compagna, quantunque, come succede dei sardi, non si profondesse troppo in tenerezze. Il Bresciani, a questo proposito, ha fatto una giusta osservazione. Egli ha scritto: “il sardo è di natura sobrio, onesto, ospitale; osserva mirabilmente i maggiori, ed è tenero in eccesso dei figliuoli; pregia la sua donna come gemma di casa, ma non si profonde in vezzi; l'onora in petto, ma la vuole sommessa e riverente in atti e in parole”.
p. 76
Uno degli agenti segreti, a cui la signora Giovannica si era raccomandata per la delicata missione, era stato il Rettore di Cabras; il quale, per il suo ministero, poteva più di ogni altro conoscere i bisogni e la moralità delle sue parrocchiane. Il Rettore aveva già posto gli occhi sopra Rosa; e dopo la disgrazia avvenuta alla famiglia, pensò di ritornare all'attacco presso zio Antonio Maria, ormai accasciato sotto tanti infortuni. Bisogna qui dichiarare, a scanso di equivoci, che il parroco agiva in tutta coscienza, e che, più che a fare un piacere alla moglie del consigliere, aveva in animo di alleggerire le sventure di zio Antonio Maria, uomo onesto e laborioso che gli voleva togliere dai fastidi e dalla miseria. Il parroco si presentò di nuovo a zio Antonio Maria, e gli ricordò l'antica proposta. Gli fece considerare che i tempi si facevano sempre più tristi; che a Cabras altri contadini, più ricchi di lui, non avevano esitato a collocare come serve le proprie figlie, e che infine si era presentata per Rosa una vera fortuna da afferrare per i capelli, trattandosi di entrare al servizio di una delle più oneste, ricche e rispettabili famiglie d'Oristano.
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La mattina del giorno seguente, designata alla partenza, la casa di zio Antonio Maria era assediata da tutte le comari e dagli amici del vicinato; i quali erano venuti a salutare la loro giovine compagna, colla quale avevano passato la parte migliore della vista. Fu una dimostrazione veramente affettuosa e cordiale, senza un'ombra d'invidia e di malignità, come sa farla quella buona gente nata nel contado, lontana dalle ipocrisie e dalle false virtù del gran mondo, ed ignara di ciò che è convenienza, etichetta, complimento.
pp. 81-82
Cagliari ha ancora i suoi quartieri di Villanova e di Sant'Avendrace, dove conserva il colore locale antico, in grazia ad un avanzo di rigattieri e pescatori che vi abitano; Sassari ha i suoi rioni di San Donato e di Sant'Apollinare, dove regna tuttora il rudere del vecchio zappatore; Ozieri non si è ancora totalmente emancipata dall'influenza dell'antica classe dei così detti principali, che già si ribellarono all'arbitrio e alla prepotenza dei nobilucci feudatari; Nuoro, città, conserva la maggior parte della Nuoro villaggio, abitata da uomini fieri del proprio costume montagnolo; il cittadino della nuova Tempio non ha deposto completamente i suoi modi violenti, né il suo berretto frigio piegato in avanti, né la sua cacciatora alla corsa; il popolano di Bosa, l'ebreo errante della Sardegna, ha sempre fatto e continua a far guerra al cappello di feltro; Iglesias ha ancora cittadini colle fedine alla portoghese e il mezzo tubo in testa; Alghero non si è ancora liberata del suo contadino inviolabile che ingombra i crocicchi: sarda semente sfuggita al reale decreto che ripopolava di catalani la bella città isolana. Ed Oristano, ancor essa, ha tuttora i suoi cittadini scalzi e sbarbati, che non rinunziano alla mastrucca, al fazzoletto sul berretto, ad ai capelli a treccia annodati sulla fronte.
p. 81
Fra tutte le città sarde, nessuna certamente ha conservato un tipo speciale come Oristano. Si riscontra tuttora in essa il carattere che aveva due o tre secoli fa, tanto nella topografia e nel genere di fabbricati, quanto nel tipo, negli usi, costumi e foggie di vestire della popolazione.