Contatti con altri paesi
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 163
Essi erano venuti a piedi da un villaggio lontano, da Neoneli; ella soffriva le febbri di malaria, e sembrava una vecchia di sessanta anni.
p. 168
Si guardarono; entrambi reciprocamente sdegnati e pietosi. Allora cominciarono a discutere e quasi a litigare. Anania voleva partire subito, o al più tardi la mattina dopo; la vedova proponeva di far venire Olì a Fonni senza dirle il perché.
p. 173
- Quella è Nuoro? - gridò Anania.
- Sì: la collina di Sant'Onofrio la divide in due.
- Sì, è vero. Si vede distintamente.
- Peccato che questo vento sia così rabbioso! Va al diavolo, vento maledetto! - urlò la guida. - Altrimenti si poteva mandare un saluto a Nuoro, tanto oggi sembra vicina!
p. 179
laquo;Bisognerà subito farle una veste: è veramente lurida. Ho ancora sessanta lire delle lezioni date a Nuoro: ho fatto bene a fare quelle ripetizioni... Ne troverò anche altre. Venderò anche i libri... Sì, occorre subito vestirla e calzarla... Avrà anche fame...»
p. 185
Una triste notte cadde sul villaggio desolato dal vento. Anania, che non aveva potuto trovare un cavallo per ripartire subito, dovette passare la notte a Fonni, e dormì d'un sonno inquieto, simile al sonno di un condannato nella prima notte dopo la sentenza.