Storia
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 102
Angelo sarebbe stato soddisfatto della propria situazione e del proprio lavoro se non avesse sentito come una colpa il fatto di collaborare con la Società Mineraria alla distruzione dei boschi.
pp. 102-103
In un primo tempo, quando aveva accettato di diventare un funzionario della Società, si era illuso di poter impedire, con l’aiuto dell’ingegnere, la distruzione di quel che restava delle foreste di Escolca e di Mazzanni, circa ottocento ettari di bosco, sui quali gli abitanti di Norbio esercitavano i loro antichi diritti di pascolo e di legnatico.
pp. 102-103
In un primo tempo, quando aveva accettato di diventare un funzionario della Società, si era illuso di poter impedire, con l’aiuto dell’ingegnere, la distruzione di quel che restava delle foreste di Escolca e di Mazzanni, circa ottocento ettari di bosco, sui quali gli abitanti di Norbio esercitavano i loro antichi diritti di pascolo e di legnatico.
p. 104
Questo scempio avveniva contro la volontà della popolazione di Norbio, contro la legge e contro le esplicite promesse fatte dalla Società per bocca dell’ingegnere.
p. 107
laquo;Io sono Angelo Uras e sovraintendo al taglio del bosco per conto della Società mineraria».