Colori
Sassari, Tipografia della Nuova Sardegna
Il tesoro degli angioni
Giacinto Satta
p. 154
Nessun rumore sospetto: qualche stridìo d’insetto, qualche suono indistinto, lontano che ondeggiava nell’aria umida sotto il cielo nero trapunto di stelle.
p. 154
Aveva colto giusto: il pozzo si apriva a due passi dal muro [...]: una barriera verde che anche vista o meglio traveduta all’incerto chiarore delle stelle, non doveva essere stata violata da un pezzo, tanto era compatta e senza apparente soluzione di continuità.
p. 155
Quando rinvenne raccontò, dando segni del più vivo terrore, che essendosi fatta un po’ troppo vicino al pozzo, aveva visto, proprio visto coi suoi occhi, che non pativano di allucinazione, uscirne un ombra diafana, bianca: il fantasma della Superiora morta!
p. 156
Soltanto a lunghi intervalli [...] si facevano tagliare e spuntare qua e là i rami più riottosi, ma la verde barriera che nascondeva il pozzo condannato non veniva toccata mai.
p. 160
L’interpellato era un figuro d’aspetto meschino, fatto scarno e giallo dalle terribili febbri del Coghinas.