Colori
Sassari, Tipografia della Nuova Sardegna
Il tesoro degli angioni
Giacinto Satta
p. 23
Di fronte siede a terra un giovane, un pastore, come le sue vesti lo dimostrano: la vampa illumina vivamente il suo viso abbronzato, dall’espressione energica, dagli occhi scuri largamente aperti, dal mento quadrato che s’adombra d’una prima lanuggine crespa e nera.
p. 23
Lo sconosciuto mostra di avere una trentina d’anni al più: è basso e tarchiato, il volto è di carnagione scura, invaso in gran parte da una barba fitta, corta, nerissima, con un naso adunco ed occhi rilucenti.
p. 26
Il cielo era già tutto bianco e le poche nuvolette vaganti all’orizzonte si coloravano dell’oro dell’aurora, quando il Delogu si destò.
p. 28
Fu in uno di questi rari momenti di lucido intervallo che vide, o gli parve vedere, curvo su di lui uno strano gruppo: una vecchia donna, vestita di nero, che in un atto pietoso tergeva con un pannolino la sua ferita e, in piedi, dietro di lei, un uomo d’alta statura, dalla lunga barba grigia, intento a seguire con gli occhi quanto la vecchia faceva.
p. 30
Da tutto quell’insieme triste, nero, sudicio emanava un’impressione, non disgustosa soltanto, ma inquietante.