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Colori

Roma, Tip. G. Ciotola

L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia

Stefano Sampol Gandolfo

p. 142
Mentre la madre sua devotamente pregava, Anna Maria, che così si chiamava la bella sua figliuola di 17 anni, adornava il bell’abete verde, che sogliono le famiglie ricche e povere collocare in tal giorno in mezzo alla stanza, in memoria della Natività del Signore. Con gusto squisito essa ne avea intrecciato le frasche con nastri celesti e carnaccini, aveva attaccate castagne e noci dorate ai rami; due uccelletti addomesticati, messo da banda il sonno, andavano svolazzando di ramo in ramo; un agile scoiattolo arrampicavasi rapidamente sul tronco, poi rapidamente ne scendea, per quindi rapidamente risalirvi, con la medesima sveltezza scherzevole, che avrebbe usata nel correre liberamente per gli alberi della foresta.

colori, costumi, religiosità

p. 151
Terzo, in quella nobile gara di letizia e di magnificenza, si appressò cortese al letto della commossa, estatica e sorridente fidanzata, a cui il cuore e l’affetto mettevano di quando in quando sul porporino labbro espressioni superiori di molto alla sua nascita ed alla sua educazione, il Barone d’Oulx.

colori

pp. 164-165
Chi non ha veduto, nelle prime e fulgidissime ore del mattino di quel giorno, i forti e coraggiosi abitatori dell’antica Augusta Praetoria e dalle sue circonvicine convalli, rubicondi in viso dal freddo, scintillanti negli occhi dalla gioia, e saltellanti fra la neve, a turbe, a gruppi, a manipoli, scendere dai bianchi monti e dai bianchi colli, camminare per le bianche vie della bianca città d’Aosta, tutti recanti in mano fiori, ramoscelli d’alloro, d’olivo, di corbezzolo, di mirto, diretti verso la Cattedrale: gli uomini, specialmente i giovani, desiosi di ammirarvi la decantata bellezza della sposa; le donne, specialmente le giovani, ansiose di contemplarvi lo sposo, che dicevasi il più simpatico e bello di tutta la Savoia, e tutti impazienti di assistere al fortunato momento, che doveva trasformare la povera zampognara nella più ricca, la più felice e la più illustre Baronessa dello Stato.

colori, flora e fauna, gente

p. 165
Chi non ha veduto quel giorno di festa universale, specialmente per le ragazze di umili natali, pei loro padri, per le loro madri, pei loro fratelli e congiunti, che plaudivano e forse anche candidamente invidiavano la bella fortuna della Provvidenza mandata ad una povera valleggiana come loro; non può farsi una idea dell’incantevole colpo d’occhio, che su quei morbidi tappeti bianchi di neve, saettati gagliardamente dal sole, presentavano i cento svariati, belli, variopinti, pittoreschi costumi di quei monti e di quelle valli artisticamente, perché appunto senz’arte alcuna, ma naturalmente fra loro intrecciati e armoniosamente confusi.

colori, gente

p. 167
Rappresenta uno le armi gentilizie della famiglia dello sposo: un isone sopra 4 palle in campo bianco. E rappresenta l’altro le armi gentilizie della famiglia della sposa, con felice pensiero espresse in un albero di castagne, una zampogna e una scure in campo celeste (perché di castagnai, di zampognari e di spaccalegna), sormontati come il primo dalla maestosa corona baronale.

colori, flora e fauna

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