HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

Ricerca avanzata

TEMI

arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Costumi

Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007

La bella di Cabras

Enrico Costa

p. 30
La bella di Cabras, come le altre cabrarisse, aveva mandato in chiesa il suo più caro fazzoletto; ma il segreto era questo: il fazzoletto era stato assicurato alla canna con un altro nastro color celeste, regalato a Rosa da Salvatore. L'unione di quel nastro e di quel fazzoletto, dentro una chiesa, aveva per i due amanti un misterioso significato: era una promessa, un giuramento di fedeltà, un felice augurio di sicure, se non prossime, nozze.

costumi, religiosità

p. 31
Rosa vestiva il costume di Cabras, che ben poco si discosta da quello usato in tutto il Cmapidano oristanese: la gonnella, il giubbetto rosso e il gran fazzoletto color marrone. La gonnella di fustagno è semplicissima, né ha nulla di particolare; è a righettine a due colori – azzurro carico e rosso mattone – le quali vengono ridotte a pieghe sottili, in modo da formare una specie di color cangiante, non troppo di buon gusto.

colori, costumi

pp. 32-33
Questo fazzoletto – certo il più grande fazzoletto del mondo – viene assicurato sulla testa e scende libero e svolazzante sulla persona, per una lunghezza di oltre un metro. Esso fa proprio l'ufficio degli scialli, e si mette solamente in testa quando si esce fuori di casa. A parer mio è l'indumento più antipatico e antiartistico che esista, con buona pace del padre Bresciani, il quale vuole riconoscere in esso il vero peplo ellenico, che richiama il peplo addobbate Achee. Le campidanesi, d'ordinario, camminano in fretta, leste leste, e non di rado l'aria sbatte in tutti i sensi i tre lembi del loro fazzoletto, mentre esse tengono con una mano il quarto per coprirsi il mento e la bocca. L'uso di coprirsi la bocca è veramente orientale, ma io credo esso debbasi piuttosto a naturale istinto, che a contratta abitudine. Vi ha chi disse che simile uso nelle campidanesi abbia intimo rapporto con qualche antica misura igienica per preservarsi dalla malaria; ma se questa ragione potrebbe esser valida per gli uomini, che sovrappongono al berretto un fazzoletto, non può esserla per le donne; inquantoché l'usanza si riscontra in tutta l'isola, anche nei paesi freddi e d'aria più salubre, come Osilo, Bono, Bitti, Fonni e Tempio. In quest'ultima città, per esempio, tanto in estate quanto in inverno, voi vedrete le donne coprirsi la bocca con un lembo della gonnella, che sogliono portare alla testa, altro indumento antipatico e antiartistico, che non favorisce certo la grazia e l'avvenenza delle amabili tempiese. Le quali, pertanto, trovano il mezzo, (con certe occhiate assassine e con certi ciuffetti, che cacciano fuori dalla gonnella) di attirare l'attenzione ed i sospiri del sesso forte.

costumi, geografia

p. 32
Rosa aveva adorna la testa con un piccolo fazzoletto color albicocca, che dava molto risalto alla sua carnagione bianco-orientale, sulla quale, alla loro volta, spiccavano in modo singolare due occhioni neri a mandorla, nonché due labbra vermiglie e tumide che se la intendevano a meraviglia nell'esprimere il misterioso linguaggio dell'amore e della voluttà, forse inconsciamente. Ultimo indumento che completava il vestiario di Rosa – come quello di tutte le donne del Campidano – era un ampio fazzoletto a fondo color marrone con largo olro grigio e tempestato a ricami impressi a stampa.

colori, costumi

p. 33
Certo è che in nessuna parte del mondo si troveranno paesane che siano più maestre delle sarde nell'acconciatura della testa e del seno. Ed è questa una prerogativa che fu riconosciuta e rilevata da più d'un poeta ed artista. Il Mantegazza osserva a ragione, che le donne sarde mettono una grazia infinita per lasciar indovinare il più che possono le bellissime bellezze del seno; intorno al quale – egli scrive – pongono un sistema di cortine e di baluardi, una specie di arsenale strategico, che dovrebbe esser fatto per la difesa, ed è invece un'offesa continua, formidabile.

costumi

Indietro...... 31 . 32 . 33 . 34 . 35 . 36 . 37 . 38 . 39 . 40 ......Avanti
 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |