Religiosità
Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 518
Da una nicchia di pietre ove s'era rifugiato coi compagni Efix vedeva le figure passare fra la nebbia come sopra le nuvole, e la storia del Diluvio Universale che il cieco giovane raccontava gli sembrava la loro storia. Ecco, alcuni patriarchi s'erano salvati e si rifugiavano sul Monte: venivano su con le loro donne e i loro figli, ed erano tristi e lieti in pari tempo perché avevano tutto perduto e tutto salvato.
p. 522
Pregava, tranquillo, socchiudendo ogni tanto gli occhi per guardare i suoi compagni addormentati sotto una quercia.
p. 526
Passò la notte nella capanna e siccome era venuto su un gran vento e le canne del ciglione gemevano come anime in pena, destando paura al piccolo guardiano, egli cominciò a raccontare le storie della Bibbia, imitando l'accento del cieco.
p. 537
Allora cominciò a pregare, piano piano, poi sempre più forte, finché gli parve di mettersi a cantare
come facevano i pellegrini su alla Madonna del Miracolo.
Domani... Tutto andrà bene, domani; tutto sarà concluso, tutto sarà chiaro. Gli sembrava di capire
finalmente perché Dio lo aveva spinto ad abbandonare la casa delle sue padrone e ad andarsene
vagabondo: era per dar tempo a Giacinto di scender nella sua coscienza e a Noemi di guarire dal
suo male.
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 4
- Allora voi non vedrete spalancarsi il cielo, stanotte! I bimbi buoni, nella notte di San Giovanni vedono aprirsi il cielo e poi vedono il paradiso e il Signore e gli angeli e lo Spirito Santo... Ma voi vedrete un cornino se non andate a casa subito.