Modi di dire
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 112
Come più ben potemmo sollevammo i caduti; formammo quindi di tutti noi una salda catena, reggendoci reciprocamente alle braccia, e fatto un erculeo sforzo, superammo l'ultima difficoltà e raggiungemmo la rocca.
pp. 128-129
Mio padre non pensava come sgraziatamente la pensano molti ignoranti del tempo presente, i quali per avere i loro genitori trasandato di educarli nelle scolastiche discipline, ne rendono la pariglia ai propri figli e li trascurano nell'ignoranza. Per costoro sicuro ci sarebbe di assoluto bisogno la legge sull'obbligatorietà d'insegnamento. Inallora avevamo nel paese un vecchio maestro dell'antica risma – certo prete d'una classica ignoranza, e che solevamo chiamare maestro Lupaccio! - Costui, era educato alla scuola del materialismo, non sapeva insegnare che con la legge del rigore. Aveva di più un umor tetro - un cuore selvaggio; i fanciulli lo fuggivano un miglio, e non si potevano ridurre a scuola, che a furia di minacce e scappelotti.. Era veramente un lupo in mezzo agli agnellini. - La scuola era luogo di sospiri, pianti e altri guai - perocchè il crudo maestro faceva ogni malgoverno dei poveri ragazzi... Potete immaginare con qual core cedessi alle preghiere di padre, che voleva frequentassi quel luttuoso luogo. - Il buon'uomo si figurava che ne dovessi attignere di molte belle cose, e il saper leggere e scrivere, invece a capo dell'anno portai a casa tante solenni busse, che m'aveano reso mogio lo spirito - la filastrocca delle orazioni di mane e sera, e la lettura dell'A,B,C, che aveva imparato pappagallescamente. Fu disposto perciò che il susseguente anno mi s'inviasse a Sassari presso il Convitto Canapoleno, ove avrei avuto una ben compiuta educazione.
p. 148
Arrogi la sua massiccia ignoranza, continuò Riccardo - egli è uno di quei preti creati all'epoca che i reverendi venivano su come funghi! Se vedessi la sua scrittura... tiene dell'ebraico – sembra, geroglifici d'Egitto, e non si capisce un'acca! - egli è reputato il più tremendo Negromante dei dintorni!
p. 172
Versa pietose lacrime su di me, e di poi al mondo: fu una tradita tortorella! [...] Il mio sonno fu affannosissimo; larve informi assaltarono la mia fantasia.
p. 183
Giuliano invece ostentò sussiego; ma non a molto s'impegnò fra loro un cicaleggio che non finiva più e che avrebbe attirato gli sguardi dei festeggianti, i quali, com'è facile pensare, incominciarono a fare dei commenti sulla loro bella coppia. - Io rimaneva piccolo come un grano di miglio.