Lingua
La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Fatto sta Ciro era stato perentoriamente richiamato alla Corte d'Arborea, presso il Giudice cui era agli stipendi, ed il valoroso giovine, vero figlio del dovere, si era tosto rassegnato alla partenza.
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Così favellava Stella, alla sera di quel giorno, rivolta al suo fidanzato, e mentre incedevano a lento passo fra le aiuole del domestico verziere.
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Sul battuto d'una torre del Castello d'Osilo se ne sta un uomo con ambo i gomiti infissi fra i merli si reggeva tutto il capo nelle palme e intensamente pensava.
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la trovo rintuzzata... vi assaggio il sangue... brrr.... era amaro come la cicuta!
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Con tutta vostra pace, Draghignazzo.