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Geografia

Lanusei, Tipografia Sociale, 1885

Ritedda di Baricau

Marcello Cossu

p. 91
Noi stiamo in alpe presso ad un boschetto; Povera capannetta è il nostro sito; Col padre e con la madre, in picciol tetto Torniam la sera del prato fiorito, Dove natura ci ha sempre nodrito, Guardando il dì le nostre pecorelle. 
FRANCO SACCHETTI

arte, flora e fauna, geografia, riferimenti letterari

p. 93
Costui si chiamava Giorgio, ed era nativo di Baunei.

geografia, italia ed europa

pp. 94-95
Alla punta del dì, e lungo le notti serene, il Barbaricino trae la sua mandria dove e più abbondante il pascolo, né si piglia gran pensiero che questo gli appartenga o no: basta per lui che il suo armamento divenga numeroso e pingue. Di qui nascono frequenti contese, le quali spesso si risolvono con derubarsi a vicenda, o l'adiposo castratto, od il tenero torello, o la succulenta porchetta; quando non degenerano in risse, in coltellate e persino in schioppettate. Il Barbaricino veste costantemente la mastruca, come al tempo degli antichi Petidi, né malgrado l'invadente civiltà, i costumi dal suo vivere sono punto modificati da quelli dei prischi tempi. D'ordinario si ciba di carne e latticini, e non è corso gran tempo, in cui mangiava tranquillamente il famoso Pane di ghiande. I Barbaricini specialmente quelli dei villaggi di Baunei di Urzulei e di Triei solevano cuocere le ghiande nell'acqua, e come erano ben rammorbidite, le pestavano nel mortaio, e con uno spianatoio le schiacciavano e rimenavano sopra una lastra di pietra liscia. Indi cospargevano quel fitto pastume d'una specie di loto d'argilla untuosa, e fattone tortelli, a guisa di sfogliate, li spruzzavano di cenere, affinchè non s'appiccicassero al forno, e per dare loro un po' di sapore gli ungevano con strutto, lardo o con olio.

costumi, flora e fauna, geografia, italia ed europa, lingua

p. 97
Giorgio tolse la sua buona lama di Guspini, l'aguzzò con l'acciarino e fece in brani l'opima spoglia.

costumi, geografia, lingua

p. 110
Giovannino è il nostro Reporter a tempo perso... Sentiamo dunque cge c'è di nuovo a Lanusei.

geografia, lingua

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