Colori
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 306
Poi videro il carro, tirato da due pariglie, e il grande carico di sughero bruno, oltre la siepe.
p. 307
laquo;Mica tanto» disse Follesa infilando le mani nella fusciacca di lana rossa.
p. 309
Portava un panciotto di picchè bianco leggermente adombrato dalla cenere del virginia che fumava con mosse aggraziate.
p. 317
Si lavò, indossò la camicia bianca di bucato, sorbì una tazza di caffè bollente, e uscì.
p. 323
A Cagliari, sotto l’ampia tettoia della stazione furono circondati da un nugolo di piccioccus de crobi, i piccoli facchini cagliaritani, scalzi, vestiti di stracci e vispi come passeri, con le loro gialle corbule di giunco, sempre pronti a trasportare qualsiasi merce per pochi centesimi.