Colori
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 281
Era un ometto sulla cinquantina, magro, con i capelli bianchi e le sopracciglia folte e nerissime che formavano una sola riga dritta sopra gli occhietti piccoli e pungenti. Aveva il viso sempre arrossato e si faceva la barba di rado a causa di una irritazione della pelle, così che i peli bianchi e ispidi gli davano l’aspetto di un uomo malato.
p. 281
Erano sbarbati e vestiti a festa, con i loro abiti scuri e la camicia bianca senza colletto e portavano in tasca la lista
p. 285
Vi erano grandi pietre lisce di color grigio scuro su le quali le donne, stando immerse nell’acqua fin sopra il ginocchio, sfregavano e sbattevano i panni.
p. 285
Camminavano spalla a spalla sotto un grande ombrello verde di tela cerata e parlavano.
p. 287
Frongia lo guardava con la penna sospesa sul foglio bianco.