Colori
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 204
ldquo;«Un momento solo!» disse la donna dai capelli rossi.
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Lei vide chino su di sé il suo viso barbuto, gli occhiali cerchiati d’oro, i denti bianchi in un sorriso rassicurante; sentì le sue mani un poco incerte, con la punta delle dita fredde. […] Verdiana portò altri panni e lenzuola stiepidite al camino; fu cambiato il letto, fu accesa una lampada ad acetilene che inondò la camera di una luce bianca accecante.
p. 205
Tra le palpebre socchiuse, vedeva la faccia di Sofia, di Verdiana e quella rossastra della levatrice, ma con lo stesso ritmo del proprio respiro la luce che inondava la stanza si alternava al buio fondo.
p. 205
Intravide una forma rossa, sanguinolenta in mano alla levatrice, qualcosa che somigliava a un coniglio appena scuoiato.
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ldquo;Le misero il suo abito di nozze color tortora e la composero giù, nello studio di Don Francesco. Tra le mani incrociate sul petto, teneva il piccolo rosario di madreperla. Il giorno dopo ci furono i funerali. La bara bianca e leggera fu portata a spalla dai boscaioli&rdquo