Colori
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
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Così era accaduto ai frantoiani, a comare Verdiana, alla stessa Sofia, che aveva tenuto la luce accesa tutta la notte e alle sorelle di Valentina, che al mattino avevano gli occhi rossi di pianto-
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Angelo si vedeva riflesso in quell’occhio nero e lustro come la lente di un binocolo.
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Carignosa si fermò sulla soglia, si mise a guardare, annusando con il suo palpitante naso di cane civile, gli occhi color nocciola, umidi, umani. […] La lasciò cadere sul pavimento di pietra grigia, l’annusò accuratamente prima di decidersi a prenderla con aria schifiltosa.
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Antioco apriva e chiudeva la bocca come un pesce rosso, inghiottiva l’aria con gli occhi spalancati.
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laquo;Questo non lo so» disse Angelo guardando il quadrante ingiallito del vecchio orologio d’argento, con la minutiera che girava svelta, viva come un insetto.