Colori
Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 29
Giaceva pochi passi più in là sotto il calesse fracassato, con gli occhi sbarrati e la bocca digrignata, i denti gialli coperti da un velo di sangue.
p. 31
Come entrò, Sofia apparve nel riquadro della porta, simile a un grillo, nera e minuta.
p. 37
Col sonno, l’idea degli spiriti cominciò a prender forma: erano una nebbia bianca che passava attraverso le fessure delle porte chiuse, attraverso le commessure del pavimento di legno del piano superiore e, come fumo, invadeva tutta la casa di Don Francesco Fulgheri; e lei, attraverso quel fumo lattiginoso ma trasparente, vedeva gli oggetti.
p. 38
Circondata da quel fumo bianco, che si apriva al suo passaggio, si ritirò cautamente per evitare di vedersi riflessa nello specchio, scese al piano terreno senza nemmeno sfiorare gli scalini, senza toccare la ringhiera.
p. 38
Lo spettro si scrollava e spalancava i grandi occhi grigi.