Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 824
Le donne s'erano tutte sedute sul pavimento, immobili, ieratiche, coi loro costumi di scarlatto: la benda ingiallita con lo zafferano circondava i loro volti con una aureola d'oro.
p. 824
Ogni volta che la bussola della porta si apriva uno sprazzo di luce rossa si spandeva nella penombra azzurra della navata; a poco a poco quel rosso parve allagare il pavimento, e come un chiarore di fuoco rallegrò la chiesa fredda.
p. 825
Era un bel giovane, il predicatore, con le labbra rosse e gli occhi azzurri corruscanti: con le mani bianche ferme sull'estremità del pulpito si chinava ora di qua ora di là come sull'orlo d'un pozzo di marmo e i suoi capelli biondi pareva riflettessero l'oro dei raggi dello Spirito Santo sospeso sul pulpito in forma di colomba.
p. 825
Lasciò che la chiesa si sfollasse: stanca, piegata di tristezza come davanti al suo focolare, le pareva che tutto intorno a lei si smorzasse; l'aria stessa si tingeva di grigio, tutto diventava freddo.
p. 825
Sì, il padre di Simone era là, vestito decentemente, ma come un uomo in lutto, i lunghi capelli grigi gli spiovevano di qua e di là del viso scarno scavato dal dolore e dalla malattia; la corta barba candida contrastava col colore bruciato della pelle.