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Colori

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Marianna Sirca

Grazia Deledda

p. 772
E aveva paura, Marianna, aveva paura di tutto, della serva in agguato al finestrino, dei rumori di fuori, e sopratutto se non si sentivano ma dovevano da un momento all'altro risuonare; degli oggetti che si intravedevano in fondo alla soffitta, dei grappoli neri che pendevano come teste scarmigliate dalle travi oblique: aveva paura di tutto, eppure la sua paura le piaceva e di giorno, quando si annoiava od era costretta a stare ad occhi bassi sospesa davanti allo zio, pensava con gioia alle ore della notte, alla vita misteriosa della soffitta, ai racconti della serva.

colori, flora e fauna

p. 773
Io vidi quei tre ricondurre la padrona in cucina: ella trascinava i piedi per terra come due stracci e aveva il viso bianco tutto storto per il terrore.

colori

p. 774
Mentre Marianna si indugiava nel cortile, verso sera, sotto l'ombra del pergolato nero sul cielo di rosa, eccola a inchiodare un'asse del portone spaccatasi un poco al calore del sole di giugno.

colori, flora e fauna

p. 775
Era un sabato sera e forse almeno il servo sarebbe tornato dalla Serra: ma il crepuscolo s'addensava, anche le rondini si ritiravano silenziose solcando un'ultima volta il cielo rosso sopra le case nere, e nessuno arrivava. Al di là della strada deserta sopra le torri rossastre della chiesa una nuvola rossa si incurvava come un arco di fuoco; tutto era nero e sanguigno, tutto ardeva di una fiamma misteriosa che l'ombra a poco a poco spegneva: e i canti corali dei giovani amanti paesani riempivano l'aria di passione nostalgica.

colori, costumi, flora e fauna

p. 778
Marianna rabbrividì; sentì come un'ala nera mostruosa sfiorarla, e per la prima volta intuì tutto l'orrore, tutta la distanza che separava lei, onesta, coscienziosa, pura, da un bandito, un malfattore qual era Simone.

colori

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