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Colori

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Marianna Sirca

Grazia Deledda

p. 768
Ecco il pianerottolo sopra la scala ripida di ardesia un po' scura fra due nude pareti bianche, col pavimento di antichi mattoni scrostati. Sul pianerottolo s'aprivano gli usci delle camere giallicci di umido.

colori

p. 768
Tutte le stanze erano umide, a causa di un grande pergolato che copriva il cortile fra la casa e la strada: le pareti intonacate con la calce si macchiavano di verde e qua e là i soffitti di legno si marcivano, sebbene spesso rinnovati; solo la cucina al piano terreno, con la finestra che dava su un orticello a levante e la porta sul cortile, era calda e allegra perché col focolare sempre acceso.

colori

p. 769
Finalmente una donna apparve, in alto, con un recipiente di latta in mano, e Marianna s'accorse ch'era rimasta sul portone per questo, per dimostrare alla sua serva che era tempo di libertà: da lontano infatti la vide corrugare le sopracciglia fitte grigie sugli occhi rotondi di vecchia aquila, ma non si ritrasse.

colori, flora e fauna

p. 769
Ella stette sul portone finché il cavallo non svoltò all'angolo della strada: aveva l'impressione che Sebastiano indovinasse già il suo segreto e la sorvegliasse e la guardasse come si guarda una persona minacciata da un pericolo o da una malattia. Ebbe un attimo di paura: paura di lui, paura di se stessa; subito però si scosse sdegnosa, pensando ancora una volta che era padrona di sé e della sua sorte, che era stata abbastanza serva degli altri e non doveva rendere conto di nulla a nessuno.
E come per provare a se stessa che era libera e sola rimase sul portone, cosa che non le accadeva mai, guardando su e giù per la strada solitaria. Lievemente in pendìo la strada svoltava giù fra casupole e case antiche con loggie di legno e balconi di ferro arrugginito; e su, passato il vicolo, s'apriva su uno spiazzo, con un po' di verde e le torri della Cattedrale in alto sul cielo chiaro del mattino. Nessuno passava; in lontananza s'udiva solo qualche roteare di carro, qualche canto di gallo. Finalmente una donna apparve, in alto, con un recipiente di latta in mano, e Marianna s'accorse ch'era rimasta sul portone per questo, per dimostrare alla sua serva che era tempo di libertà: da lontano infatti la vide corrugare le sopracciglia fitte grigie sugli occhi rotondi di vecchia aquila, ma non si ritrasse. La donna affrettò il passo: i suoi grossi scarponi risuonavano sul selciato come ferri di cavallo, e tutta la persona alta, dura, fasciata dal costume barbaricino, aveva qualche cosa di ferrigno, di protervo, già vecchia eppure ancora indomita.

colori, costumi, flora e fauna

p. 770
Il rumore dello staccio dà un senso di sonnolenza a Marianna seduta anche lei presso la finestra a cucire; il suo pensiero è lontano; invece delle canne e dei piccoli ciliegi dell'orticello i boschi della Serra e i monti azzurri le si stendono davanti; e la vita le pare un sogno.

colori, flora e fauna

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