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Colori

Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941

Elias Portolu

Grazia Deledda

p. 133
- Che hai, agnellino mio?, - chiese zia Annedda, chinandosi sul piccino. - Sonno hai?
Il bambino scosse la testa; i suoi occhioni glauchi erano tristi. Zia Annedda andò e prese con due dita un dolce di pasta di miele in forma d'uccellino, e chinandosi di nuovo sul nipotino glielo porse.

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p. 135
Il Farre domandò la mano di Maddalena, e subito cominciò ad occuparsi del bambino come di cosa sua. Fece venire il medico, e il medico avendo dichiarato che il bimbo era anemico, il grosso uomo comprò le medicine, e quanto altro occorreva per la salute del piccolo Berte: prete Elias vedeva e taceva, ma dentro di sé si rodeva di gelosia; molte volte, quando era solo, ed anche stando in chiesa, si sorprendeva a pensare a quella grossa figura d'uomo sano e rosso, dalla pronunzia lenta, dalla parola ansante, e sentiva di odiarlo.

colori

p. 136
Ma soffrì molto durante quella gita: il Farre portava il bambino con sé sul suo cavallo, sul davanti della sella, e Berteddu gli appoggiava la testina sul petto e gli rivolgeva cento domande se vedeva un corvo volare gracchiando, un passero levarsi da una macchia, un cespuglio carico di bacche scarlatte, una quercia verdeggiante di ghiande.

colori, flora e fauna

p. 136
Vedi, quello è un pero selvatico; guarda, guarda, ha più frutti che foglie; ti piacciono eh, le pere selvatiche, piccolo porcellino, eh, eh? E quelle cose grigie lunghe, che sembrano candelabri? E quelle lì sai cosa sono? E quelle lì sai cosa sono? Sono fusti di canna gurpina,  buoni a far cannelli da pipa. I pastori si fanno le pipe così. Eh, i pastori non sono come i signori, sai, che vanno dal mercante e comprano le cose belle e fatte: i pastori s'arrangiano: e tu ti farai pastore, eh?

colori, flora e fauna, lingua, modi di dire

p. 139
Il medico intanto parlava d'una ragazza grassa e rosea che avevano incontrato presso la fontana.

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