Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 64
- Eh, eh, cinghiale canuto, la vedi la sposa di Pietro? Si chiama Maddalena, e sa filare e cucire, e nessuno mai ha detto nulla sul conto suo. Guardala, la colomba bianca; non senti che emana profumo di rose? E questa è Arrita Scada, la vecchia colomba, la vedi, Martinu Monne?
p. 64
Maddalena era più fresca e graziosa che mai; la camicia bianchissima, ricamata e inamidata, e la sottana di indiana scura con l'orlo celeste davan risalto alle sue belle forme.
p. 66
Intanto il carro s'allontanava, e le macchie sanguinanti dei corsetti delle donne, e la figura bianca e nera di Pietro sparivano laggiù, nel verde sfondo della tanca, nelle rosee lontananze del tramonto.
p. 67
Il sole era tramontato, e i boschi e le lontananze tacevano sotto il cielo tutto roseo, d'un roseo denso quasi violaceo; tutta la tanca, le macchie lucenti, l'erba immobile, le roccie e l'acqua riflettevano quella calda luminosità di rosa peonia: era una pace quasi religiosa, come di chiesa illuminata dai ceri accesi.
p. 72
Elias pensava, con le mani non più bianche ferme sul foglio di carta ordinaria steso sulla pietra.