Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 28
Vedeva ancora la tanca, il fieno, le pecore grosse di lana gialla intricata, la linea verde del bosco vicino.
p. 28
Egli prese il lume, attraversò una stanzetta nella quale, sopra larghe tavole, stava una grande quantità di formaggio giallo e oleoso che esalava un odore sgradevole, ed entrò nella cameretta.
p. 30
Quelli, due giovanotti rossi e grossi, si degnavano di sorridere.
p. 30
Rossi bisogna essere per esser uomini. Li vedi tu questi giovanotti? Così rossi bisogna essere. Ebbene, voi diventate anche più rossi, che diavolo! Vi vergognate per le parole di zio Portolu, forse? Eh, egli ne ha fatto arrossire altro che voi! Ha fatto arrossire dei dragoni, zio Portolu.
p. 33
La valle selvaggia dell'Isalle era coperta di erbe e di fiori; sul sentiero roccioso spiovevano, come grandi lampade accese, le ginestre d'oro giallo.