Colori
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 356
Il dottore, tutto vestito di bianco, con un abito di tela pulito e stirato di recente (gli altri anni il medesimo vestito aveva sempre un colore di terra e di ruggine), dava forti pugni al giornale quasi volesse sfondarlo come una porta.
p. 357
Ma il prete sorrideva ironico e benevolo. Batté una sull'altra le mani bianche, sottili come quelle d'una donna, e guardò Jorgj.
p. 357
Jorgj guardava come affascinato la sottile lettera che gli tremava fra le mani, azzurra e profumata come un fiore, e non pensava ad aprirla.
p. 358
Nell'uscire dal cortile incontrò zio Remundu che tornava dall'ovile sul suo cavallo carico di fasci d'erba fra cui rosseggiava qualche papavero e spiccava l'oro di qualche ranuncolo.
p. 358
La figura di zia Simona s'era mossa dalla sua cornice nera: il nonno fermò il cavallo e salutò il prete.