Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
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Poi, rosso come bragia, salutò la moglie e la figlia maggiore di zio Antonio Maria.
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Il gambero cammina sempre indietro, / e diventa scarlatto quando è cotto! [...] Parlò con impeto, gli mancarono le parole, si confuse... e divenne di nuovo rosso, più rosso del gambero cantato dal gobbo poeta.
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La vicinanza delle rovine dell'antica Tharros – che è una vera miniera per gli archeologi – ha dato una certa fama al paese e ai suoi abitanti.
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La vicinanza delle rovine dell'antica Tharros – che è una vera miniera per gli archeologi – ha dato una certa fama al paese ed ai suoi abitanti. Lamarmora, Spano, Maltzan dicono che le case dei contadini di Cabras erano un tempo altrettanti piccoli musei, ai quali accorrevano gli archeologi e gli speculatori da ogni parte dell'isola. I cabrarissi la pretendono a dotti in tal mestiere – scrive il Maltzan; il quale afferma averne conosciuto molti originali e sognatori; non certo (dico io!) più sognatori e originali di lui nel descrivere l'isola.
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i>La mobilia, (portai s'azzivimentu) come vuole l'usanza.