Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi / Cuec, 2007
La bella di Cabras
Enrico Costa
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Persino il parroco, in un giorno di questua per le anime del purgatorio, entrato in casa dei genitori di Rosa, osò dire al babbo che ognuno doveva vivere nella condizione in cui era nato, e che certi ghiribizzi non potevano che offendere Dio nostro Signore e i compaesani nostro prossimo. Il povero zio Antonio Maria fece di tutto per scusarsi col parroco, ma la moglie quel giorno si unì al reverendo, in modo che il babbo n'ebbe la peggio, tormentato dalle prediche di due sottane di diverso colore.
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Più d'uno in paese mormorava, dicendo che Rosa faceva troppo la signora, che aveva le mani troppo bianche, che si faceva troppo rispettare dal sole e cose simili.
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Lo stesso all'arrivo delle barche cariche di oixi, così chiamansi in paese certi pesciolini inargentati, che si pescano nello stagno.
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Lo stesso accadeva all'arrivo delle barche cariche di oixi, così chiamansi in paese certi pesciolini inargentati, che si pescano nello stagno.
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Salvatore era uno dei pescatori della peschiera di Pontis, ed aveva una porzione dei muggini, delle anguille e degli oixi che si pescavano nello stagno.