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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

p. 160
Volgeva intanto l'anno 1866. Italia avea un'altra volta chiamato i suoi generosi figli a redimere dallo straniero la bella Venezia, e a sciogliere le secolari catene a Roma soggiogata da un Papa-re. - Fu udito per ogni città, per ogni villaggio lo squillo della tromba guerriera; fu veduto accorrere numerose schiere di volontari con il grido unanime di redenzione, con un comune desiderio, con una sol meta. - Italia doveva essere una – dovea esser grande, bella e forte, e assidersi orgogliosa in Campidoglio con ferreo diadema in fronte!

costumi, gente, italia ed europa, storia

pp. 161-162
Siamo sotto Custoza, in quella funesta giornata perduta dagli italiani, la quale formerà nella storia una pagina lugubre e vergognosa! Custoza è un'altra poco discosta da Verona; ivi il valore italiano, per nessuna cautela dei capitani dell'esercito, fu sopraffatto dal nemico; migliaia di uomini furono lanciati là nelle regioni dello sconosciuto – Austriaci e Italiani si batterono con sovrumano valore, formando di sé monti di cadaveri; ma i primi ebbero la vittoria – una sanguinosa vittoria! Quei caduti, amici e nemici dormono là insieme e sia lieve anche agli stranieri, la terra straniera!... Io vi riporterò qui un brano della Relazione fatta dallo Stato Maggiore sul conto della perduta battaglia:[...] Comunque sia, fatto è che al mattino del 24 al comando generale dell'esercito italiano nulla si sapeva della marcia avanti degli austriaci. Pur troppo non lo si sapeva perchè non lo si volle sapere!

contatti con altri paesi, gente, geografia, italia ed europa, lingua

pp. 162-163
Nel furore di quella battaglia caddi ferito, credetti morire e mi raccomandai a Dio. - Quando rinvenni era notte; al mio sguardo si svelava un quadro terribile.... << Al lume Delle stelle lampeggiano le sguainate Sciabole. Brillan di sanguigne tinte I purpurei pennacchi, erti ed immoti Come bosco di pioppe irrigidito. Del Re custodi e della legge, schiavi Sol del dover, usi obbedir tacendo E tacendo morir, terror dei rei, Modesti ignoti eroi, vittime oscure E grandi, anime salde in salde membra Mostran nei volti austeri, nei securì Occhi, nei larghi lacerati petti Fiera, indomita la virtù latina... >> Era il campo di battaglia.

colori, flora e fauna, religiosità, riferimenti letterari

p. 164
Tuttavia però non vedeva un vivente a cui porgere la mia riconoscenza, allorchè parvemi di udire un anelito affannoso e scorgo un'ombra simile a larva benigna evocata dal sepolcro.

flora e fauna, religiosità

p. 166
Povere spose italiane, fatte vedovelle nel più bel giorno del vostro sospiro! E quando v'attendevate i vostri uomini con la corona dell'ulivo in fronte e col glorioso annunzio d'aver redento i fratelli dallo straniero!.... Ma voi pure dovete andar superbe del vostro fato, e pari a donne Spartane alla Battaglia di Leuttra, dovete accorrere al tempio e ringraziare Iddio d'avere i vostri prodi fatto il loro dovere!

costumi, flora e fauna, religiosità, storia

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