HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

Ricerca avanzata

TEMI

arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo

Marcello Cossu

p. 125
E non pertanto si trascurava di spazzare i tondi e vuotare i bicchieri.

lingua

p. 126
Il zefiro scherzava giocando fra le foglioline degli alberi, facendovi suscitare un dolcissimo susurro misto al concento degli uccelli, e sollevando per aria il soavissimo aromato dei fiori primaverili, che rinvigoriva l'animo, deliziava il petto, molceva e concitava i vergini cuori all'amore. In quella mattina una sollazzevole brigata di pastori e pastorelle usciva dal borgo di B.*** avviata al prato in vicinanza a quel bosco da me indicatovi, nell'intento di eseguirvi la tosatura delle pecore, che come saprete, in Sardegna è solito inaugurarsi nei rispettivi ovili, con gran festa e col concorso di molti parenti ed amici.

costumi, flora e fauna, geografia, italia ed europa

p. 126
Era uno stupendo mattino di maggio; il sole poco levato dall'orizzonte frangeva i suoi raggi benefici sulla natura, ridente pel gaio verde e sfolgorante per la fresca rugiada simile a infinite scintille.

colori

p. 127
Inallora vivevamo mio padre e il padre di lei - due tipi pastori dallo stampo antico. Essi, divenuti ricchi dalle pingui entrate di lane e di formaggi e dalle vendite di molte partite di bestiame, e più dalla fortuna che a loro sempre arrise, avevano abbandonato la campagna e s'erano ridotti al paese; conservando però il carattere che avevano sortito e le costumanze pastorali, solo affidando la custodia dei numerosi armenti a dei lor servi-pastori.

emigrazione, flora e fauna, geografia, istruzione, lingua

pp. 128-129
Mio padre non pensava come sgraziatamente la pensano molti ignoranti del tempo presente, i quali per avere i loro genitori trasandato di educarli nelle scolastiche discipline, ne rendono la pariglia ai propri figli e li trascurano nell'ignoranza. Per costoro sicuro ci sarebbe di assoluto bisogno la legge sull'obbligatorietà d'insegnamento. Inallora avevamo nel paese un vecchio maestro dell'antica risma – certo prete d'una classica ignoranza, e che solevamo chiamare maestro Lupaccio! - Costui, era educato alla scuola del materialismo, non sapeva insegnare che con la legge del rigore. Aveva di più un umor tetro - un cuore selvaggio; i fanciulli lo fuggivano un miglio, e non si potevano ridurre a scuola, che a furia di minacce e scappelotti.. Era veramente un lupo in mezzo agli agnellini. - La scuola era luogo di sospiri, pianti e altri guai - perocchè il crudo maestro faceva ogni malgoverno dei poveri ragazzi... Potete immaginare con qual core cedessi alle preghiere di padre, che voleva frequentassi quel luttuoso luogo. - Il buon'uomo si figurava che ne dovessi attignere di molte belle cose, e il saper leggere e scrivere, invece a capo dell'anno portai a casa tante solenni busse, che m'aveano reso mogio lo spirito - la filastrocca delle orazioni di mane e sera, e la lettura dell'A,B,C, che aveva imparato pappagallescamente. Fu disposto perciò che il susseguente anno mi s'inviasse a Sassari presso il Convitto Canapoleno, ove avrei avuto una ben compiuta educazione.

costumi, flora e fauna, geografia, istruzione, italia ed europa, lingua, modi di dire

Indietro...... 151 . 152 . 153 . 154 . 155 . 156 . 157 . 158 . 159 . 160 ......Avanti
 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |