Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 92
E' mi sembra, anziché discepolo d'Esculapio, zelantissimo sacerdote di dio Bacco!
p. 92
Il signore che in questo momento offre tabacco al prete, il quale ha un viso tubercolato e rubizzo, il vestire imbrodolato, è il nostro speziale – il signor Cataplasma, un mariulo matricolato! << Mi ha tutta l'aria d'un pizzicagnolo.
pp. 92-93
Il prete grosso e tondo come l'O di Giotto - compagno di partita di Cataplasma - è il nostro bravo parroco Don Giocondo – uomo costui di assai buon'umore, che si infischia del Papa e di quanti lo reputano infallibile...! Celebra tutti i giorni la messa – fa le debite recite – perocchè ve ne siano che non fanno mai – e poi si dà il bel tempo come vedi, e giuoca alle carte nella bettola.
p. 93
Meglio che tanti altri, i quali, a considerarli dalla cortesia sembrerebbero altrettanti San Luigi, mentre scrutandoli per benino sono: lupi sotto velli d'agnello!
pp. 93-94
Dimmi Riccardo, fecì io qui commosso pel signor maestro << sia che questi poveracci d'Insegnanti soffrano di mal petto, sia che non ci abbiano il necessario sostentamento, ma li trovi d'una tinta: son pallidi, giallicci, scarni – tanti Cavalieri dalla Triste Figura!>> << E non dici male; e si pensa tanto a migliorar la loro condizione, quanto a saldare i debiti dello Stato. - C'è pur quà il vice – Parroco, quel prete dal viso olivastro, che siede vicino al maestro.