Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
pp. 70-71
Avevo, come già dissì il cappello alla Lobbia, sormontato da una splendida, piuma di pavone che mi rammentava il secolo di Don Rodrigo; i pantaloni all'inglese, color mandorla fresca tagliati proprio alla gamba – il panciotto della stessa stoffa e colore – la cacciatora di velluto, color verde bottiglia e gli stivali a tromba della più schietta pelle di Russia. Dopo aver passati in rassegna tutti questi abiti e fattane la debita pulizia, tolsi dal carniero un bel petto a merletti, un paio di polsi ed un colletto alla Bismark con una elegante crovattina del colore di questo stesso nome. I colletti e i polsini alla Bismark inallora erano in gran voga. Bismark, egli è quel politicone germanico di cui si è tanto parlato e si parla; il gran Cancelliere dell'impero di Guglielmo di Prussia – l'Archimandrita della massoneria tedesca.... amico non troppo di noi... Egli è tal uomo, il di cui nome passerà alla posterità anche per bocca della moda!
p. 71
Quindi misi i polsini che erano bianchi come neve non tocca.
p. 72
Dietro, mi affacciai alla finestra; questa prospettava graziosamente in un delizioso giardino, a cui potevasi scendere anche dalla mia camera per una scaletta a chiocciola che mi menava. Ammirai di pari tempo uno stupendo panorama che si stendeva fra poggi e valloncelli, irrigati da tortuosi ruscelletti e coltivati la maggior parte, a vigne e fruttaglie. E in fondo a questo, su d'un dirupo tagliato a picco vedeva le romantiche mura d'un castello, che non tardai a riconoscere per quello del Goceano.
p. 72
Tutta d'un sorso, caro, bisogna pur dire che quel tuo letto ci abbia in grembo i papaveri del dio Morfeo!
pp. 74-75
Il paesista quando si mette a ritrarre il villaggio, s'impegna di fartelo vedere un incanto di bellezza e d'amenità; epperò te lo suole dipingere disposto in anfiteatro sotto un purissimo cielo e sopra un magnifico tappetto di verzura; la torre co' suoi comignoli spicca fra i caseggiati, e fra quello e questi, alberi, orticelli, giardini fioriti e verdeggianti – una gran bella casa a vedere. Credi tu che quel pittore ti ritragga la natura? - T'inganni a partito; il villaggio non è così; quel quadro nitido e giocondo, è parto d'una fantasia sempre tendente al bello. - Al paro di quel capo ameno di romanziere, che a udirlo descrivere la villa, la riputeresti il più bel soggiorno del mondo. Falsi entrambi; come la pittura e la poesia son maestre del bello sublime, Io sono della menzogna.