Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 26
Ci fu mestieri separarci, ma non per questo la nostra amicizia degenerò punto della sua intrinsechezza; essa aveva messo profonde radici nei cuori e doveva durarla in sempiterno.
pp. 27-28
Ora a Sassari: l'è Sassari, come tu sai, quell'avenente donzella, che sempre più cresce e si sviluppa e sempre più divien bella. I suoi abitanti sono al solito spensierati, garruli, spiritosi; pagano come banchi le imposte, i balzelli, e s' infischiano di tutti i mali del mondo. Vero è non mancano fra loro – come avviene dei grandi centri – gli uomini politici – epperò i partiti, le gare. Vi sono i democratici, fra i quali i rossi fino alle midolla, che reputano i sovrani altrettanti Atrei d'umanità; i monarchici, che gridano la croce a quelli e reputano al contrario i principi altrettanti semidei. Né si stancano di venerarli, incensarli per diritto e per rovescio, tanto di procurarsi l'asterisco e possibilmente la pagnotta. In fine vengon quelli di genere neutro che la sanno lunga; costoro fingono il morto e attendono la bazza per spiegar bandiera.
p. 27
Solo il mio cane, il quale poi non ebbe la cortesia di rivolgermi verbo.
pp. 28-29
I giovani d'oggigiorno – intendo di quelli di città – sono altrettanti Epicuri.... ma non hanno timor di Dio... credono che l'anima muoia col corpo – che di più? - Epperò dediti senza ritegno ai piaceri, al vizio, alla crapula, ai bagordi... Studiano; ma si, è un beccare un po' di tutto - e quel tanto che basti a ben condursi in società, come lo chiamano, che è quanto dire, a ben sapersi mostrare eleganti..... In quella vece coltivano con passione la musica – e molti, suonano maestrevolmente il piano, l'armonium, il flauto, la tromba e simili. Amano le donne, ma non più con quel parosismo d'amore; quei sospironi lunghi sguaiati, quelle stupide occhiate, non si fanno più; ora tutto viene al naturale, e in qua ci trovo molto progresso. << E delle donne che cosa me ne dici? >> << Peggio ancora, esse non fanno niente di buono; stanno tuto il dì attorno a quel loro benedetto chignon, che a dirittura voglion far vedere spaventoso, e in cui accumulano materie di tutti i tre regno della natura: animale, vegetale e minerale. - Sono poi schiave affatto della moda - vogliono tenerle proprio alle calcagna ( già s'intende coi debiti annessi e connessi ); epperò è un maledire continuo da parte dei ringhiosi genitori, che non possono sottostare a tante spese e capricci delle loro figlie - e mandano al diavolo mode, progresso e civiltà presenti!
p. 29
V'è n'è poi una genia che si direbbe faccia all'amore come i gatti!