Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 15
Adunque per bugiare la mia noia, che incominciava ad assalirmi orribilmente, tolsi dal mio elegante portasigari un gustoso cavourrino - e inallora erano gustosi - gli diedi fuoco, e mi misi a fumare.
p. 15
Di pari tempo tolsi dal carniero l'immortale poema del Canton di Goffredo, la Gerusalemme liberata.
pp. 16-17
Tu vi noti un'onda che placida scorre sull'erbetta, ragionando d'amore, e un zeffiro che giocondo piove nembi di fiori e reca sull'ali aurate i sospiri d'un anima amante. Ci vedi vasti campi fioriti, e molti seggi profumati, ove scherzano vaghissime ninfe ed amori, e v'intrecciano danze e carole; e queruli rivi e trasparenti, e argentei laghi tranquilli, ove saltellano cigni e sirene, e v'innalzano flebili canti armoniosi. Onde il tuo animo resta inebriato per sublime dolcezza, e i tuoi sensi illusi, gustano la soavità delle gioie, dei piaceri, e le lusinghe tutte della voluttà. Ed ora vi rimiri il cielo scintillante di vivide stelle, che paiono amoreggiare coll'argentata luna, ora rosseggiante di porpora e d'astro per l'apparire d'Aurora – or splendido, abbarbagliante al folgorar di Febo. Ed ora ve lo rimiri fosco e minaccioso, solcato da quando a quando, da sanguigni lampi; e v'ascolti il terribile tuono che freme, il turbine impetuoso che conquassa, l'uragano che imperversa. Il mare vi guardi come immensurabile cristallo in cui si specchi il firmamento, o come cerule piano trascorrente, ove tritoni e neridi gareggiano nel corso.
p. 17
Vedi le invite armi dei Crociati affrontare con impeto sovrumano il Barbaro feroce – e rintuzzargli ben mille volte e mille l'insano ardire; e sconfiggerlo e fugarlo in piena rotta, anche a dispetto dei prodigi e delle furie d'averno.
p. 17
Talora però, allo spirar d'Aquilone, tu ve l'osservi conturbato: monti d'acqua s'accavallano ad altri monti, dall'imo degli abissi si spalancano immense voragini, e con orribile fracasso per che tutti inghiotta e distrugga.