Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 9
Perciò a non promulgarne lo strazio, e in cui poi ne avrebbe molto penato la mia ostinazione, premurosamente mi accomiatai da lei, lasciandola lagrimosa e triste come una Didone abbandonata.
p. 9
All'inaspettato annunzio ella imbuzzì, poi mi squadrò ben bene se per certo dicessi il vero.
p. 10
O che, e poi non fa mica mestieri a questi chiari, d'operare le prodezze dei Cavalieri erranti e di quelli della Tavola Rotonda, a far la conquista d'una novella amante!
p. 10
E giusto, io aveva bisogno d'un qualche bisogno specifico a rimettermi in calma; né in quel momento mi passò per nulla in pensiero la tanto decantata Revalenta Arabica, la quale vorrei, i miei lettori la lasciassero sempre solo ed esclusivo uso dei signori Gazzettieri e Giornalisti, che in lei trovarono un infallante tonico contro gl'iterati assalti del marasmo!
p. 10
E tracannai l' ultima stilla della deliziosa bevanda.