Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
pp. 87-88
Usciti da quella selva, che con Dante bensi poteva chiamare selvaggia, aspra e forte, Bernardo prese a battere un sentiero che saliva, saliva per dirupi e poggi; e non si arrestò che alle falde d'un cospicuo monte, presso una chiesuola. Era dessa la chiesa di San Girolamo sita alle falde del monte di Arqueri.
p. 87
Le strida dei gufi e delle civette, il giannito delle volpi, lo squittire degli scoiattoli e il grugnito dei cingnali e dei daini erano parlari di quei colossi in quel loro bivacco.
p. 87
Quei colossi di natura, dalle braccia lunghe vigorose, dalla chioma foltissima e nera, sembravano un esercito di giganti, là acquartierati per qualche straordinaria impresa.
p. 87
Quei colossi di natura, dalle braccia lunghe vigorose, dalla chioma foltissima e nera, sembravano un esercito di giganti, là acquartierati per qualche straordinaria impresa.
p. 88
Bernardo smontò di sella, legò il cavallo al tronco di un elce e prese a salire sul monte.