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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Lanusei, Tipografia Sociale, 1885

Ritedda di Baricau

Marcello Cossu

p. 83
Non si voltò neppure una volta indietro per dare un addio a quei cari colli, palestra dei suoi trastulli.

lingua

pp. 84-85
Pertanto Bernardo e Vissenteddu avevano percorso tutta la larga e profonda vallata di Gairo, fiancheggiata a destra ed a sinistra da monti, che formano una costa verticale lunga più miglia. Al basso di questa spaventevole costa sono fabbricati differenti villaggi, prima quello di Osini e di Ulassai, poi quello di Gairo, e più lontano, quello d'Ierzu. Quando uno passa nei primi due di questi villaggi (dice La - Marmora) rimane spaventato dall'azzardo con cui i primi abitatori si piantarono a piedi di massi tagliati a picco che dominano questi luoghi, dove si trovano sparsi immensi massi di roccie già distaccate da tempo dalla rocca calcarea, attorno dei quali le persone hanno fabbricato le loro case, senza inquietarsi che dei nuovi massi simili a quelli cui hanno appoggiato le case, possano distaccarsi e vengano un dì a schiacciarli. In questa parte, gli abitanti di questi villaggi si rassomigliano a quelli delle falde del Vesuvio, senza prendersi troppo pensiero di questa specie di spada di Damocle continuamente sospesa sopra le loro teste. Tra questi due villaggi vicini, ma più in vicinanza a quello di Osini, si trova un passaggio conosciuto sotto il nome di Scala o Gola di San Giorgio, per il quale si ha la comunicazione più diretta con quei più lontani villaggi di Ussassai, di Seui e di Esterzili.

geografia, italia ed europa, modi di dire, riferimenti letterari

pp. 86-87
Arrivarono a Taccu-Isara che era già notte. Questo era uno dei punti pittoreschi dell'Isola per la grandiosa foresta delle elci e per l'abbondanza eccessiva dei ruscelli, che scaturivano dai fianchi della roccia, nella quale questa gola è aperta naturalmente. La scure inesorabile dello speculatore ha distrutto questa vergine foresta, che poteva aver riscontro con quelle del Canadà, e ormai, la gola di Taccu-Isara non è che una landa abbandonata, che ispira tristezza.

contatti con altri paesi, flora e fauna, geografia, lingua

p. 86
La tradizione attribuisce la formazione di questo passaggio ad un miracolo del famoso S. Giorgio, Vescovo di Barbagia, onde prese il nome. Si racconta, a proposito, che condotosi un giorno per la visita pastorale in queste parti montuose della sua diocesi, questo santo Prelato, trovandosi molto stanco, e obbligato di dover percorrere ancora della strada molto spaventosa e lunga per arrivare ad Osini, egli comandò alla montagna di aprirsi per facilitare un mezzo più pronto per arrivare' a questo villaggio; ciocchè fu dato all'istante.

costumi, geografia, italia ed europa, leggende, religiosità

p. 87
Il monotono mormorio dei torrenti e lo scroscio fragoroso delle cascate, era la fanfara che suonava la lugubre marcia.

geografia

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